Oggi è il Denim Day, la giornata istituita 15 anni fa dall’associazione Peace Over Violence in risposta alla sentenza della Cassazione che in Italia assolse un uomo dallo stupro di una ragazza perché indossava un paio di jeans. E in questa giornata lanciamo la sfida di pubblicare articoli con lo stesso titolo: Perché non ho denunciato.
E cominciamo facendolo in prima persona sui blog
Nadia Somma(Fatto)
Bettirossa (il Manifesto)
Lipperatura (Repubblica)
La27ora (Corriere della Sera)
e Il corpo delle donne
L’iniziativa è promossa da un gruppo di giornaliste che invitano tutte le altre, giornaliste e blogger, a fare proprio il titolo e l’immagine. E invita tutte le altre donne a raccontarsi rispondendo a: Perché non ho denunciato
Hanno già aderito Gender, genere, genre … ma non solo , Anarkikka.
Ci insegnano a tenerci tutto dentro, a misurare ogni parola, ogni gesto. Cresciamo in una società che ancora fatica a lasciarsi alle spalle un retaggio culturale fatto di violenza e di mille sue giustificazioni. Cresciamo con la suddivisione delle donne, tra sante e puttane, tra mogli e corpi da abusare sessualmente. Ci convincono che se saremo “perfette”, ci comporteremo nel modo giusto, seguendo i decaloghi antistupro, e rispetteremo il ruolo che ci viene assegnato, tutto ci andrà bene. E quando la violenza entra nelle nostre vite, ci ritroviamo a dover raccontare e a dover dimostrare cosa ci è accaduto, a subire domande quasi come se fossimo in qualche modo direttamente responsabili e colpevoli. Non poterci mai sentire sicure, in nessuna situazione, in nessun luogo e in nessuna compagnia. Perché sappiamo che la violenza può raggiungerci sempre e ovunque. Questo è quello che sperimentano ragazze e donne nella propria vita. Un sottile filo che unisce tutte noi e che a vari gradi e differenti manifestazioni interessa noi tutte. Molte di noi non riescono nemmeno a prendere coscienza di aver subito o di continuare a subire una qualche forma di violenza. Molte di noi provano mille sensi di colpa, che le portano al silenzio. Per tutto questo e per contrastare ogni tentativo di normalizzazione della violenza, dobbiamo combattere, perché le donne vengano ascoltate e aiutate, e non vengano mai lasciate sole. Affinché le parole e i racconti trovino accoglienza e comprensione piene.