
Alice Mizrachi
Rompere il ghiaccio, rompere la naturale timidezza di fronte a due adulte sconosciute che arrivano proponendo un laboratorio contro gli stereotipi e la violenza di genere. Ogni volta che io e Carla Rizzi ci avviciniamo a una nuova classe, ogni volta che entriamo in punta di piedi nelle loro abitudini e nei loro spazi scolastici, siamo consapevoli della delicatezza del nostro compito e della sfida ardua che abbiamo di fronte. Catturare la loro attenzione o suscitare semplicemente un dubbio, una domanda non è affatto scontato. La sensazione più gratificante è quando mettono in discussione o si sentono parte in causa di ciò che racconti. Seguirli e affiancarli nelle loro argomentazioni e riflessioni, lasciandosi trasportare da loro su terreni e temi che per loro, in quel momento, sono prioritari e più interessanti da esplorare. Ecco perché il materiale che adoperiamo è solo un canovaccio, perché al 90% saranno i ragazzi e le ragazze al timone del laboratorio, e spesso il discorso spazia e si allarga finendo su rotte impreviste ed entusiasmanti.
Siamo noi grate loro di quanto ci restituiscono nel tempo passato insieme. Perché le loro domande, il loro punto di vista, la loro esperienza ci servono da calibro e da termometro.
Non abbiamo risposte o certezze, proponiamo delle proposte di riflessione, in questo tempo veloce e frettoloso in cui ci si indaga sempre meno dentro e nelle relazioni si pensa di sapere sempre tutto, dando troppe cose per normali e innocue. Ci torneranno poi con calma da sole/i, se vorranno, dando ciascuno/a la propria risposta, magari quando gli si presenterà una situazione che richiamerà gli scambi sui temi da noi affrontati. Partendo dal linguaggio, dalle parole, attraversando i contenuti dei vari media e le sollecitazioni proposte dalla società in cui siamo immerse/i, cerchiamo di evidenziare quanto non siano da sottovalutare elementi culturali, segnali, prassi e comportamenti che fanno da substrato e da veicolo delle varie forme di violenza contro le donne e di come ne anticipino e ne moltiplichino i risultati.
Noi restiamo in ascolto e a disposizione per approfondire in ogni direzione. Soprattutto ci interessa che loro conoscano e mettano in pratica nel loro quotidiano i mezzi e le lenti per leggere la realtà, i messaggi, gli episodi, in ogni contesto, in ogni situazione.
Più punti interrogativi, critiche, scricchiolii di certezze emergono, più efficace sarà stato il nostro contributo. Un primo campo in cui si riverseranno le nostre conversazioni sarà la progettazione e la realizzazione delle panchine rosse, che dovranno parlare, portare un messaggio che dovrà raggiungere tutti e tutte, per testimoniare e segnare un impegno collettivo contro la violenza contro le donne, in quanto donne. Ed è proprio a partire dalle basi e dalla condivisione dei termini, dei loro significati, dal riportare ciascun tassello al proprio posto per poter avere un quadro il più possibile reale e concreto di tutto ciò che sta alla base dei fenomeni di discriminazione e di violenza di genere.
Capita di dover costruire da zero, oppure di dover rimuovere insieme a loro un pulviscolo fatto di pregiudizi che si sono sedimentati tra infanzia e adolescenza, esperienze di vita che hanno forgiato già percezioni e punti di vista, non sempre scevri da stereotipi o inciampi culturali. Ecco che attraverso la narrazione di episodi ed eventi che hanno attraversato la storia delle donne, in tempi più o meno recenti, cerchiamo di far cogliere ai ragazzi e alle ragazze il lungo cammino dei diritti, verso una sempre maggiore uguaglianza sostanziale di genere, una parità che è ancora lungi dall’essere raggiunta e per la quale è necessario dedicare un impegno comune, attraverso un passaggio di testimone tra generazioni.
Spesso portare a loro conoscenza le storie e le testimonianze di donne come Franca Viola sono determinanti per scoprire da dove nascono i cambiamenti legislativi e come si è arrivati ad affermare principi che oggi diamo per scontati. Desideriamo trasmettere, attraverso la nostra attività di volontariato gratuito, ciò che il femminismo ha rappresentato e rappresenta per tante generazioni di donne. Uscire dalla bolla e prendere consapevolezza di sé, come individui e come collettività: noi cerchiamo semplicemente di donare loro la scintilla di innesco.
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Pubblicato in: Diritti, Donne
Tag: consapevolezza, contrasto violenza, discriminazioni, Disparità, Scuola, Stereotipi di genere e sessismo
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