Tra le mille difficoltà che incontrano le sopravvissute per ottenere giustizia, a quanto pare se ne aggiungono altre, nuove e inaspettate, che rischiano di portarci pericolosamente indietro sulla strada dei diritti e del contrasto alla violenza di genere.
Altro che rivoluzione #metoo. Da noi, in Italia, parlare di molestie, denunciare è un boomerang, una strada che si contorce e si inerpica fino a quando le ragioni, i motivi, si disperdono in un nulla di fatto, con motivazioni da teatro dell’assurdo. Di fatto si apre una voragine nella quale il coraggio di parlare viene demolito, intimidito, sezionato, ridotto a brandelli, chi denuncia si ritrova sul banco degli imputati, tutto si ribalta in un assurdo gioco che stenta a dare credito alle donne, tra un “se l’è cercata, era compiacente, era corresponsabile” e un “troppo tardi, poco attendibile, approfittatrice”. E quindi, si dissolve la gravità di quanto agito da questi uomini, c’è anche chi parla di “poverini”, vittime di una caccia al mostro, una esagerazione messa in piedi da quelle misandriche delle femministe. In Italia è evidentemente andata così, tutto storto, capovolto, annacquato. Ed ora possiamo aggiungere un altro tassello: “troppo amica, troppo vecchia”, non è compatibile con uno stato di soggezione. Il 25 settembre si svolgerà l’udienza (la denunciante ha fatto opposizione all’archiviazione) n
deciderà se archiviare o proseguire l’iter giudiziale in seguito a quanto denunciato da Elisabetta Cortani, presidente della Ss Lazio Calcio femminile, nei confronti di Carlo Tavecchio, all’epoca dei fatti presidente FIGC. La Pm ha chiesto l’archiviazione pur ritenendo veritieri e realmente accaduti i fatti denunciati.
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Dimostrando solidarietà a Elisabetta daremo una spallata al sistema e un aiuto a tutte le donne che denunciano. Non si deve consentire che passi la cultura che sottende la richiesta di archiviazione. Con l’estate di mezzo, il 25 settembre è ravvicinato e non è ammissibile che si rischi di lasciare passare sotto traccia ciò che sta avvenendo. Che messaggio trasmetteremo alle donne, come potremo sollecitare e sostenere il loro coraggio nel denunciare?
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AGGIORNAMENTO
Queste sono notizie che riempiono il cuore di speranza e di fiducia. Un segnale importante per Elisabetta e per tutte le donne che hanno il coraggio e la forza di denunciare. Non ci fermerete!
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