Non facciamo in tempo ad archiviarne uno, che subito se ne ripresenta un altro. Per quella insana e non richiesta dose di sessismo quotidiano. Altro che satira, questa è una ossessione. I corpi delle donne bersagli di una mentalità gretta e che considera le donne oggetti, involucri, da dileggiare come si vuole. La questione del rispetto sui media è da affrontare in modo serio. Un morbo pernicioso, dalle conseguenze enormi. Questa è la cultura, ripeto, che alimenta la violenza, che porta a considerare le donne come cittadine di serie B, come se in ogni ambito fossimo un gradino sotto. Considerate corpi da (vivi)sezionare, da coprire o da scoprire a seconda dell’input machista. Questo continuo sminuire le nostre competenze, in ogni ambito, è un tentativo di cancellarci, di silenziarci, di spostare l’attenzione su altro, di annientare il nostro contributo. Non c’è niente di più violento di questo scrutare voyeuristico e denigratorio. Siamo libere, siamo competenti, siamo esseri umani, esigiamo rispetto! Ciascuno, nella battaglia per contrastare tutto questo, si deve assumere le sue responsabilità. Iniziando dai media, che non possono continuare a ritenersi esenti da questo morbo. Siamo solidali con la Ministra Boschi, così come ad ogni donna che viene dileggiata e offesa. Siamo indignate che non si parli mai di contenuti e di ciò che riusciamo a realizzare concretamente. La critica è lecita, ma si fa sui contenuti, se vogliamo confrontarci civilmente e rispettosamente. Siamo allibite che parte di questo Paese e parte del suo giornalismo, vignette comprese, siano ancora fermi a guardare dal buco della serratura e limitarsi a un livello da chiacchiericcio squallido. Ancora una volta si pensa ad aumentare le vendite sui corpi delle donne, a pezzi e sottorappresentate. Ricordiamo a tutti che siamo nel 2016 e questo avanspettacolo va archiviato per rispetto dei diritti umani, perché nel caso non lo sappiate, anche noi donne lo siamo.Chi deve intervenire intervenga celermente, perché non tollereremo più neanche un briciolo di questa violenza.
Il post originale sul gruppo Chi colpisce una donna, colpisce tutte noi