Dovremmo accoglierle, impegnarci affinché la loro sofferenza abbia termine e che finalmente la loro vita possa avere dei colori più belli. La violenza che hanno subito non potrà essere cancellata, ma potranno ricominciare, potranno tornare ad avere fiducia nel futuro, se dimostriamo loro che su questa Terra ci sono ancora degli esseri umani, capaci di empatia e solidarietà.
Questo raccontava Giacomo Zandonini prima del rimpatrio delle ragazze nigeriane..
http://www.womenundersiegeproject.org/blog/entry/denying-basic-human-rights-italy-to-deport-dozens-of-nigerian-women-torture
Purtroppo adesso ci troviamo di fronte a questo epilogo, come se la tratta e le violenza a cui sono sottoposte queste donne non esistessero. È davvero tanto difficile aiutare tutte le donne, cercare di capire che il loro silenzio nasconde spesso violenze e minacce inaudite? Secondo voi viaggiano da sole? Non vedono l’ora di arrivare in Italia per finire nelle maglie dello sfruttamento e della prostituzione ben organizzata da criminali nazionali e internazionali senza scrupoli.
“Una ventina delle 69 immigrate arrivate a luglio e che avevano fatto domanda d’asilo sono state imbarcate oggi da Ponte Galeria in un volo Frontex. La protesta delle associazioni: “Avevano diritto a una protezione, molte provenivano da situazioni di pericolo” (articolo completo QUI).
Sono stati spesi fiumi di inchiostro per descrivere cosa accade a queste donne, prima che arrivino da noi, le violenze e i ricatti a cui vengono sottoposte, i riti woodoo, sappiamo anche come vengono istruite dai trafficanti di esseri umani per apparire “libere”, coprendo la realtà di questa vera e propria schiavitù. Caspita, sembra che siamo indifferenti, immunizzati, tanto da rimpatriarle in gran fretta. Vi siete chiesti quanto tempo ci vuole perché queste donne si sentano in grado di raccontare la loro esperienza, il terrore di ritorsioni rende tutto più complicato, quindi perché tanta fretta? Perché non aiutarle e sostenerle, accoglierle in un programma di inserimento nel nostro Paese? Cosa c’è dietro? Cosa può spingere a non concedere l’asilo, un permesso di soggiorno speciale a queste donne chiaramente vittime di tratta?
Che senso ha fingere di non sapere, di non voler credere e saper ascoltare anche a quello che queste donne non riescono a dire?
Una mia compagna di lotte, mi ha girato il testo dell’interpellanza fatta l’11 settembre:
Il Sottosegretario di Stato Manzione sostiene che è stato fatto tutto secondo le regole, che le donne sono state informate e che potevano esercitare i loro diritti. Chiaramente questa è la posizione ufficiale.. il problema è che non si è capito lo stato delle ragazze. Le vittime di tratta vengono costrette a raccontare quello che i trafficanti vogliono che venga raccontato, non vanno certo a raccontare la verità, sta agli operatori che le accolgono cogliere i segnali e aiutarle, avviare un percorso protetto. Ma evidentemente oggi gli ordini sono di rimpatriare quante più persone possibile, in barba alle tutele e ai diritti. Le vite di queste donne sono in pericolo. Non venite a raccontarmi che è stato fatto tutto perfettamente.
Le loro voci avremmo dovuto ascoltarle. Non mi sembra che ci siano dubbi.
A cosa erano destinate è chiaro, principalmente al mercato di sesso, nel nostro paese 1 su 5 è nigeriana. E noi cosa facciamo, anziché aiutarle? Le rimpatriamo?
Quindi cosa facciamo? Chiedo a questo punto se ci sono regole certe, protocolli da applicare e da rispettare in questi casi, che tipo di controlli vengono fatti sulle decisioni prese.
Valeria Fedeli, che nei giorni scorsi si era espressa così, cerchi di andare a fondo.
Marta Bonafoni aveva espresso le sue preoccupazioni in merito alle donne del CIE di Ponte Galeria:
https://martabonafoni.wordpress.com/2015/09/17/ponte-galeria-si-fermi-subito-il-rimpatrio/
Ne ho scritto più volte e lo ripeto, è la politica migratoria in stile Frontex e di estrema chiusura che favorisce la tratta, le violenze, fa il gioco delle organizzazioni criminali, rende le vite e i diritti delle persone labili, incerti e pericolosamente in balia del caso che è a dir poco inaccettabile. Diamo l’impressione di non capire gli attuali fenomeni migratori, non comprendiamo che l’unica strada percorribile è quella di allestire corridoi umanitari subito. Altrimenti le marce a piedi scalzi e le altre campagne mediatiche saranno solo un modo per lavarci la coscienza. Perché siamo bravi a ripulirci, ma lo siamo meno a chiedere a chi di dovere spiegazioni.. in un Paese in cui la Lega sta dilagando con le sue posizioni in materia di immigrazione, non mi sorprende.