Sul tema “assorbenti” avevo già scritto due post (QUI e QUI). In quei casi parlavo di come fosse essenziale un semplice assorbente per cambiare la vita di una ragazza o di una donna. Essenziale per poter studiare e poter lavorare, partecipando alla vita comunitaria, sempre, senza dover interrompere nulla delle proprie ordinarie attività in “quei giorni”. Purtroppo, in alcuni Paesi del mondo l’assorbente è tuttora un “lusso”.
Sulle mestruazioni si crea sempre un’atmosfera “sospesa”.. un tema scarsamente affrontato e sempre relegato nell’ambito privatissimo.
Oggi leggevo le considerazioni di un mio contatto Fb, un po’ più aggiornato di me sui cartoni (la mia attuale fascia di cartoni copre l’età prescolare, purtroppo mi perdo tutto il resto!). A quanto pare il cartone Slayers è stato censurato sulle reti Mediaset proprio in merito a un riferimento alle mestruazioni. Permane un tabù su una cosa che più naturale non si può. Nel 2015 siamo ancora qui a tacere su una cosa del genere. Poi non lamentiamoci se quando arriva il menarca, le ragazzine si spaventano. Magari parlargliene prima, vivendo la cosa naturalmente in casa.. Ricordo cosa feci quando mi vennero le mestruazioni la prima volta. Andai da mia madre a chiederle un assorbente. Ero conscia che sarebbe stata una gran rottura mensile. Mia madre non mi ha mai nascosto nulla e tutto mi è sempre sembrato semplicemente naturale. Questo in tante cose. Qui un post in cui riprendevo le considerazioni di Simone de Beauvoir sul tema ciclo.
Insomma, oltre ad essere un gran fastidio, perché ahimè soffrivo e soffro di dolori mestruali (cosa che si è solo leggermente alleviata dopo la maternità.. a me il miracolo non è avvenuto), è un bell’investimento in termini pecuniari.. Ogni mese c’è da sostenere una spesa non indifferente in assorbenti. Sì lo so ci sono le coppette mestruali e gli assorbenti lavabili. Due alternative non da tutte percorribili (anche perché sappiamo tutte cosa significhi lavar via le macchie di sangue). Poi se una ce la fa, ben venga, ne guadagna anche l’ambiente.
Secondo la fonte Istat in Italia ci sono circa 16.000.000 di donne in età fertile e si stima che consumino ogni anno oltre 6.000.000.000 di assorbenti e tamponi. In tutta la vita riproduttiva, una donna avrà all’incirca 350-400 ovulazioni.
Il problema non da poco, dicevo, è il costo degli assorbenti (c’è chi ha un flusso breve, poco abbondante, ma in media siamo sui 5 giorni). Costo che lievita a causa dell’IVA che grava su questi beni: 22%. Si parla di un costo che va anche oltre i 4 euro per una confezione da 20 (certo ci sono marche più convenienti di altre, ma se poi “perdono” da tutte le parti.. il risparmio non vale la candela). Non son certo prodotti di cui si possa fare a meno, non sono beni voluttuari o di lusso. Almeno che non restiamo a casa quando ci vengono le mestruazioni. Tra l’altro anche se restassimo a casa in qualche modo dovremmo ovviare, se non vogliamo rimanere bloccate sul wc h24.
Per questo sostengo la petizione lanciata da Chiara Capraro e invito voi a fare altrettanto QUI.
Si chiede di applicare l’imposta agevolata del 4% sugli assorbenti. Basterebbe una piccola legge ordinaria..
Si tratta di una richiesta che sta rimbalzando in vari Paesi, tra i quali Gran Bretagna, Francia, Canada, Malesia e Australia.
Attualmente in Italia è possibile usufruire di un’IVA agevolata per i pannoloni per incontinenza (qui).
Stesso discorso andrebbe fatto per i pannolini per bambini.
Ai decisori istituzionali: ce lo potete fare questo piccolo, ma grande regalo???
E intanto a tutt* voi chiedo: firmate e fate girare la petizione!
STOP TAXING MY PERIOD!