Nuvolette di pensieri

Mormora l'acqua del ruscello

Ciò che i clienti non amano sentire

su 18 marzo 2015

woman

 

Oggi vi propongo un punto di vista maschile sulla prostituzione. Ho tradotto questo articolo (qui l’originale) del giornalista Victor Malarek*. Una serie di punti su cui i clienti di solito non amano riflettere e sui quali costruiscono dei mondi fantastici per auto-assolversi.

Una specie di memo per tutti gli uomini abituati a “sorvolare”. Non siamo in un film, tipo Pretty Woman.

 

Siamo nel XXI secolo e decine di milioni di donne e di bambini sono schiavizzati nei loro paesi, in ogni angolo del globo, per essere usati per fini sessuali.
Ogni anno centinaia di migliaia tra donne e bambini sono vittime di tratta, che li porta negli USA per rifornire il commercio di sesso.
Indagando sulle cause all’origine della calamità delle schiave del sesso, ho rapidamente compreso che la principale causa di questo fenomeno – gli UOMINI – uomini che pensano che siccome hanno del denaro, hanno anche il diritto di noleggiare e di invadere il corpo di una donna.
Attraverso tutte le mie ricerche, ho assistito alle cose peggiori compiute dagli uomini che comprano donne e bambini. Ho visto la loro totale indifferenza verso un altro essere umano; il loro profondo disprezzo e la loro mancanza di rispetto per chi si prostituisce; e il loro enorme senso di diritto e l’allucinante considerazione che hanno di sé.
E ho subito imparato che i clienti non vogliono sapere niente a proposito dell’incredibile sofferenza che causano in tutto il pianeta.
Ciò che ho scoperto è che loro vogliono, hanno bisogno solo di credere ai miti; le bugie e la propaganda che li aiuta a continuare a dormire sonni tranquilli.

Oggi gli uomini che si aggirano di notte alla ricerca di sesso da comprare, con aria di sfida, si appellano al mito che tutte le persone che si prostituiscono lo fanno per SCELTA e che stanno facendo soldi nel modo più semplice, sulle loro spalle.
I clienti non vogliono ascoltare le tragiche storie di come la stragrande maggioranza di donne e bambini sono stati costretti a prostituirsi.
Non vogliono sapere di bambini e bambine vendute all’età di 5-6 anni dai genitori poveri e disperati ai proprietari dei bordelli in Cambogia, Thailandia, Vietnam, usati e stuprati dai clienti durante i loro sex tour.
Non vogliono sentir parlare del fatto che la maggior parte delle prostitute donne e bambine sono reclutate dai commercianti di carne umana, in tutto il mondo occidentale, all’età di 12-13-14 anni – ragazze adolescenti che sono state rese vulnerabili dalla violenza del loro ambiente, vittime di famiglie spezzate e violente, dove hanno subito stupri da padri, nonni, zii, amici di famiglia, eventi che hanno distrutto la loro innocenza e il rispetto per se stesse.
I clienti non vogliono sapere che la maggior parte delle prostitute e dei bambini sono controllati da papponi violenti e dalle organizzazioni criminali; che la maggior parte sono dipendenti da droghe, a volte in modo coatto dai loro papponi, trafficanti di droga, al fine di avere un maggior controllo su di esse, e che la maggior parte di loro soffre di problemi seri di salute mentale.
I clienti non vogliono sentire che i trafficanti sono alla perenne ricerca di nuove ignare giovani donne e bambine per foraggiare l’apparentemente insaziabile mercato del sesso globale.
Non vogliono sapere come queste donne e ragazze vengono “iniziate” e dove vengono “preparate” per il mercato di carne umana. Luoghi, fuori dalla vista, in città come Mosca, Belgrado, Milano, Berlino, Miami, New York – dove vengono picchiate, subiscono stupri di gruppo e vengono costrette a rispettare ogni richiesta fatta dai loro nuovi proprietari, dove vengono svuotate della loro personalità, fino a quando non sono più in grado di agire e di pensare da sole.
L’unica via di sopravvivenza per queste donne e ragazze indigenti è la prostituzione. In sostanza, ciò che esse sono costrette a fare è frutto di un atto di disperazione e non c’è mai una scelta quando si è disperate.
Questa è l’agghiacciante, dura realtà per la stragrande maggioranza di coloro che si prostituiscono, e i clienti non vogliono conoscere nulla di tutto ciò.
I clienti vogliono continuare a credere alla menzogna per cui in qualche modo, magicamente, una donna viene illuminata dall’idea che la prostituzione possa essere l’inizio di un gratificante e meraviglioso percorso di carriera!
Che queste donne godano a servire una mezza dozzina o più di idioti strani, puzzolenti, mollicci, sudati, di mezza età, fatti di Viagra, per il semplice fatto che è un lavoro ben pagato!
Ed è a causa di tutte queste bugie, propaganda e miti assurdi perpetuati dalla lobby della legalizzazione della prostituzione che la situazione per decine di milioni di donne e bambini poveri sta peggiorando in tutto il mondo.
Il fatto è che negli ultimi dieci anni, la domanda da parte degli uomini per il sesso a pagamento ha subito un’impennata.
Non esiste una spiegazione complessa o complicata di quanto sta accadendo. È tutto molto semplice.
In gergo economico, donne e ragazze sono merce; l’offerta che è un lato della moneta. E i piani integrati dell’offerta sono la povertà, la mancanza di istruzione, e il desiderio eterno degli esseri umani disperati di poter migliorare il proprio destino.
Ribaltando la moneta, troviamo la domanda dell’equazione se poniamo l’accento su tre lettere fondamentali: “m…a…n.”, deMANd, ovvero gli ”uomini”.
Senza la domanda, non ci sarebbe alcuna offerta.
Non sarebbe proficuo per criminali e sfruttatori restare in questo business se non ci fossero plotoni interminabili di uomini che si aggirano per le strade alla ricerca di sesso a pagamento.
Le attività clandestine degli uomini a caccia di donne e ragazze prostitute sono sempre state liquidate con commenti facondi di questo tipo: “I ragazzi sono ragazzi… stanno semplicemente seminando la loro avena selvatica”. È proprio questo radicato e bizzarro atteggiamento che ha portato all’esplosione globale di uomini che comprano sesso.
Tutti questi folli miti, largamente accettati come “il bisogno di sesso per allentare la tensione”, “la naturale propensione dell’uomo per il sesso”, “la prostituzione per proteggere le belle donne e ragazze dallo stupro” e “il rito di passaggio per i ragazzi verso la virilità”.
Non importa in che modo si esamina il problema dell’acquisto di sesso, non si può sfuggire da questa conclusione: l’intera catastrofe globale dei diritti umani è totalmente causata dagli uomini.
L’agghiacciante, dura realtà è che poco verrà fatto per fermare questa carneficina sessuale in tutto il mondo fino a quando gli uomini non inizieranno ad assumersi le proprie responsabilità per il loro comportamento.
Gli uomini possiedono la chiave per mettere fine a questa follia sessuale perché a differenza delle decine di milioni di donne e ragazze prigioniere del mercato del sesso, gli uomini hanno la possibilità di scegliere.
Gli uomini possono compiere scelte diverse e quelli guidati da una propria bussola morale lo fanno.

* Victor Malarek is known as a tough investigative journalist who is willing to delve into stories revealing the worst side of human nature. At present, he brings his hard-hitting investigative skills to CTV’s current affairs show W5. Malarek has written six non-fiction books. His most recent, Orphanage 41 is his first fiction. The Johns – Sex for Sale and the Men who Buy It – was published in the U.S. and Canada in 2009. It is a follow up to his internationally acclaimed: The Natashas – Inside The New Global Sex Trade (2003), which has been published in 12 countries and 10 languages. His first book: Hey … Malarek! hit bookstores in 1984. It documents his troubled and tumultuous childhood and teenage years. In 1989, it was made into a feature movie.

62 responses to “Ciò che i clienti non amano sentire

  1. Paolo ha detto:

    la propensione degli uomini e delle donne per il sesso non è un mito, è una realtà e il sesso può pure allentare la tensione (per uomini e donne)..ma il sesso a pagamento è tutt’altra cosa

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  2. zoe ha detto:

    Tempo Fa, una donna, mi disse che non era colpa degli uomini, ma delle donne, prostitue, se non ci fossero le puttane, non ci sarebbero nemmeno i clienti…
    Una donna di cultura, istruita… Parole sue…

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    • simonasforza ha detto:

      è il patriarcato radicato e introiettato che porta a porre sempre l’accento sulle responsabilità delle donne, nella violenza, nella prostituzione ecc. Un modo come un altro per allontanare il discorso dai veri attori.

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  3. theo ha detto:

    Lo sfruttamento internazionale della prostituzione e il turismo sessuale e’ un fatto sicuramente. Ma come lo e’ lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo in tutti gli ambiti, purtroppo. Far ricadere tutta la responsabilità sulla categoria maschile, e sui fruitori finali e’ abbastanza pretestuoso e non rende giustizia al problema. Sarebbe giusto domandarsi invece,..al di là di la delle retoriche femministe, qual’e’ la causa sociale che ha spinto un’impennata dell’offerta e del consumo del sesso a pagamento. Io indagherei sulle attuali dinamiche sociali fra uomo-donna, e non certo sulla presunzione del potere del denaro,..o almeno non solo. Resta il fatto che laddove la prostituzione e’ legale e regolamentata,..la mafia legata allo sfruttamento della prostituzione ha vita dura!

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    • simonasforza ha detto:

      Non è retorica femminista, esiste una innegabile differenza di potere uomo-donna, di come viene esercitato e la cultura/mentalità del dominio, che si riflette nella prostituzione.

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      • theo ha detto:

        Esiste senz’altro una differenza di potere fra i due sessi e’ innegabile,..anche se negli ultimi decenni sono stati fatti passi da gigante. Ma a mio giudizio l’impennata del fenomeno della prostituzione e’ dovuta senza dubbio all’attuale civiltà del consumo,dove tutto ha un prezzo e tutto e’ in vendita. E purtroppo e’ una considerazione che investe entrambi i sessi della nostra moderna civiltà occidentale, con sfumature diverse,..infatti di solito le donne si dedicano al sesso a pagamento., e le poche donne che lo fanno appaiono emancipate.Sono i modelli sociali/culturali di una società intera che vanno cambiati secondo me!

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    • theo ha detto:

      Paolo,.lo sfruttamento del prostituzione del terzo mondo fà parte proprio delle dinamiche che investono le politiche capitalistiche mondiali. Preferirei affrontare la questione in questi termini,..sociali e politici,..anziche’ polemiche sessiste vuote e anche vecchie!

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      • simonasforza ha detto:

        Invece, a mio parere, va inquadrato attraverso le lenti di indagine e di analisi nati con il femminismo. Iniziando a parlare di androcentrismo e di dominio maschile.

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      • theo ha detto:

        e potrei aggiungere anche che l’enorme numero di ragazze straniere che si prostituiscono in Italia e’ il frutto anche di politiche dell’immigrazione inesistenti e sbagliate purtroppo. E’ frutto di una mafia sempre più potente, che trova appoggi e interessi ovunque. Dunque leggere l’articolo in questione,..mi ha interessato e catturato all’inizio per gli spunti interessanti,..ma arrivando alla fine mi sono letteralmente cadute le palle,..e mi si passi la battuta machista!!!

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      • theo ha detto:

        Ciao Simona,.lo avevo letto anche io quell’articolo e mi spinge a riflettere ulteriormente sulla questione, che e’ molto complessa. Ad essa sono paragonabili altre forme di sfruttamento e di commercio umano. Da quello degli stupefacenti a quella delle nuove schiavitù,.che per la maggior parte seguono le stesse rotte e gli stessi iter. La legalizzazione in linea di massima comunque toglie sempre una grossa fetta di interessi alla criminalità,.ma e’ ovvio che quando si assiste a dinamiche di migrazioni enormi come quelle attuali,.. le mafie e l’illegalità trovano terreno fertile. Vanno riviste totalmente le dinamiche geopolitiche, economiche e militari del globo per cambiare la situazione, e non mi sembra che oggi ce ne sia la volontà,..anzi!!!. Ma non voglio e non posso dilungarmi in ragionamenti politici,..tanto credo sia chiaro come la penso politicamente!!… 🙂

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        • simonasforza ha detto:

          Penso che occorra ragionare su più livelli, da quello culturale a quello economico-politico. Per formazione personale sono abituata a ragionare così. Ma nessun dettaglio deve andare perduto. Perché altrimenti si corre il rischio di semplificare e di cogliere il fenomeno in modo incompleto.

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  4. cristinadellamore ha detto:

    In alcuni Paesi è reato pagare per il sesso, ma mi sembra che la cosa non funzioni. E quindi, una soluzione?

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  5. Valerio ha detto:

    Che articolo semplice semplice! Tutta la storia e tutte le cause della prostituzione sono dovute agli uomini, grassi e puzzolenti, che sfogano i loro istinti animali su esseri indifesi. Grande gioco di parole su demand, man. Questo spiega ancora di più, il destino della domanda sessuale maschile è già scritto nel suo nome. Esiste tanto altro nel mondo della prostituzione e una semplificazione del genere non fa che male alla conoscenza del fenomeno stesso. Esiste la prostituzione per scelta, esistono i giochi sessuali proibiti all’interno di una coppia e legittimati all’esterno. Nelle coppie esistono la malattia, la timidezza, l’incapacità, le frustrazioni. Nelle coppie esistono il ricatto sessuale, la prostituzione coniugale, le mancanze di voglia, tempo o attenzione, e quindi la ricerca verso l’esterno, anche a pagamento. Ma no, per l’articolo esistono solo gli uomini, grassi, sudati e puzzolenti, che come se non bastasse il già alto livello di testosterone, si imbottiscono di viagra e girano come zombie stuprando a pagamento le proprie vittime.

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    • simonasforza ha detto:

      Desumo sia sempre colpa delle donne. E ancora una volta ci sono i BISOGNI maschili al centro del discorso, da soddisfare e che legittimano tutto.

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    • Paolo ha detto:

      “prostituzione coniugale”? La moglie il marito se lo è scelto (per amore o altri motivi), la prostituta non può selezionare la clientela (se non in pochi casi)

      quegli uomini grassi e puzzolenti e fatti di viagra non sono tutti i clienti di prostitute (e le ragazzine povere o le vittime di tratta non sono la totalità della prostitute) e non rappresentano la totalità degli scenari, ma questi uomini sudaticci e puzzolenti che abusano a pagamento di ragazzine del terzo mondoesistono davvero quindi c’è poco da offendersi (e certo uno stupro è uno stupro a prescindere dall’aspetto fisico dello stupratore)..così come esistono donne magari non più giovani e non più bellissime che vanno in Giamaica a trombarsi alcuni giovanotti del posto e in cambio gli regalano dei soldi..ma innanzitutto sono molte di meno e quei giovanotti non sono ragazzini e non è stupro

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    • Micene Di Grecia ha detto:

      Infatti l’articolo dice proprio quello: “è arrivato il momento che gli uomini si assumano le loro responsabilità, anziché fuggire nella prostituzione”, tradotto significa che “il ricatto sessuale, la prostituzione coniugale, le mancanze di voglia, tempo o attenzione, le frustrazioni, la timidezza..” sono difficoltà che gli uomini devono affrontare, per risolverle, per stare meglio.
      Se gli uomini continuano a comportarsi da irresponsabili, raggirando le loro responsabilità (con il ricorso alla prostituzione), chi ci rimetterà saranno sempre donne e bambini.

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  6. Gianni Sensoli ha detto:

    Quello che i clienti “maschi” non amano sentire.
    Con il termine “Uomo” intendo l’umanità, costituita da “maschi” e “femmine”. Maschi si nasce, uomini si diventa e Signori ci si comporta….coloro che vanno a prostitute sono solo dei “maschi”….gli uomini sono un’altra cosa…Non per niente l’espressione “Comportati da uomo” sta a significare un richiamo ad un comportanto etico responsabile, all’assunzione di responsabilità cosciente e consapevole…

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    • simonasforza ha detto:

      Il problema è che spesso questa distinzione non è così netta. Ci sono tanti uomini che sembrano tali, “integerrimi” uomini, dalla facciata impeccabile, che però qualche volta si comportano da maschi.

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  7. Valentina ha detto:

    Io penso anche che purtroppo in molti paesi se una donna ha voglia di fare sesso (occasionale,non solo all’interno di una relazione), troverà sempre qualche uomo disposto a soddisfarla. Al contrario, per via di stereotipi, della cultura pudica imposta dalla Chiesa nei paesi cattolici (Sì, l’Italia si vanta di essere un paese laico, ma non lo è), se un uomo ha voglia di fare sesso, voglia normale, fisica e sana, difficilmente senza pagare (se ha la sfortuna di essere single) potrà trovare una donna disposta a venire a letto con lui, solo per semplice divertimento di una notte magari, perchè le donne sono cresciute col mito del “faccio sesso solo se sono innamorata”, perchè se fanno l’amore con un uomo la prima sera sono definite “puttane” ( e qui, purtroppo, anche gli uomini hanno le loro colpe), perchè molte sono represse e poco inclini ad avere un sano rapporto con l’atto sessuale ( io ho 22 anni, e conosco moltissime ragazze della mia età e più grandi che si “vergognano” di spogliarsi, che fare del sesso orale al ragazzo è schifoso, che a parlare con il proprio ragazzo di sesso si vergognano). Quindi, sicuramente la “colpa” è degli uomini, tenendo conto che non tutti quelli che vanno dalle prostitute sono puzzolenti, cattivi,obesi e vecchi, ma è anche un pò delle donne, che nella nostra società sono ancora troppo represse. Se io uomo ho voglia come tutti di fare sesso, ma se esco non trovo nessuna donna che si concede a me perchè lei “fa l’amore solo se innamorata”, cosa dovrei fare? Farmi una sega su youporn? Okay, una volta, due, tre…poi?

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    • simonasforza ha detto:

      Sono lieta di sentire da una giovane donna la difesa dei bisogni maschili da soddisfare. Se la prostituta potesse scegliere sempre i propri clienti, allora forse le forze in campo sarebbero diverse. Peccato che in questo caso, la prostituzione, ci sia solo violenza e stupro. Il sesso è un’altra cosa. Giustificare la violenza non è mai giusto. Non facciamoci irretire nelle maglie patriarcali che ci impediscono di discernere certe cose. Bisogna sapere sempre da che parte stare, chi paga le conseguenze di queste consuetudini maschili.

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    • Paolo ha detto:

      io preferisco farmi le seghe piuttosto che andare con una che non mi vuole come la voglio io, che viene con me solo perchè la pago ma questa è la mia scelta e non giudico chi fa diversamente.
      Quanto a resto, il mio pensiero è: chi fa sesso “disimpegnato” agisce nel suo pieno diritto, chi fa sesso con qualcuno che ama agisce nel suo pieno diritto, voler fare sesso senza essere innamorati non è sbagliato come non è sbagliato avere una visione più romantica della sessualità, che si tratti di uomini o di donne..per fare un esempio: la disinibita Samantha Jones e la romantica Charlotte King (chi guarda Sex and the city sa di chi parlo) esistono entrambe e meritano lo stesso rispetto
      Oltretutto una storia iniziata come puramente sessuale può a volte (non sempre) diventare una storia d’amore.
      Per fare del buon sesso non è necessario essere innamorati ma sesso e amore sono compatibili

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    • Elena Tosato ha detto:

      …e poi quattro, cinque, sei, e a seguire. Tanto non è che si diventa ciechi 😀
      L’inattività sessuale è pesante per molti, sia maschi che femmine, ma trovare qualcuno con cui fare sesso non è un diritto tale da sopravanzare il dovere di non sfruttare il corpo di una persona che lo fa perché costretta. Sono d’accordo che manchino sia un’educazione all’affettività che una concezione diffusa del sesso come qualcosa di normale e non peccaminoso, ma ciò non toglie che la stragrande maggioranza delle prostitute lo fa per costrizione, e andarci non è un modo legittimo di sfogare i propri eccessi ormonali, è favorire la riduzione in schiavitù di una persona. Poi non metto in dubbio che ci possa essere un’esigua percentuale di donne che si prostituisce per libera scelta e non per un immediato bisogno economico, scegliendosi il cliente e avendo la libertà di rifiutare chi non le aggrada, il mondo è vario e multiforme e dotato di eccezioni, ma è una percentuale talmente piccola che è ridicolo pensare di usarla per giustificare tutto il resto.

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  8. Claudio ha detto:

    Lettura della sera obbligatoriamente da sera

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  9. gloria ha detto:

    non è solo colpa degli uomini (che tali non sono). gli uomini sono cresciuti principalmente dalle donne, donne che credono di non doverli “educare” o “sensibilizzare” in quanto uomini, quindi si avranno sempre uomini bestiali e donne illuse e tutti sono infelici. chi educa ha il dovere di educare uomini e donne in modo uguale e nel rispetto di sè stessi e dell’altro sesso.

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  10. Buon giorno, c’è una nomination per il tuo blog da parte mia, se ti fa piacere la trovi sul mio blog 🙂

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  11. lucia ha detto:

    sono totalmente d’accordo con Gloria.Poi avrei piacere di capire bene un passaggio, all’inizio quando dici che……Ogni anno centinaia di migliaia tra donne e bambini sono vittime di tratta, che li porta negli USA per rifornire il commercio di sesso………..
    in USA??????

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  12. lucia ha detto:

    non per essere polemica, ma negli USA non è così facile stabilirsi permanentemente, e nemmeno entrare così facilmente, immagino che queste “reclute” non siano cittadine/i statunitensi, e quindi come fanno? c’è bisogno di un Visa per non parlare delle file con impronte digitali e della retina, e domande a non finire, e avere pure qualcuno che ti ospiti che sia cittadino americano, e pure della carta di credito,sennò col cavolo ti muovi là

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  13. miotsu ha detto:

    Non per fare l’avvocato del diavolo, ma dove sono i numeri?
    Mi è capitato di lavorare 3 anni tra Sudamerica e Europa dell’Est, e di adescatrici nei locali ne ho viste parecchie, una era addirittura la mia dirimpettaia, e, non voglio negare l’esistenza del traffico di esseri umani – per carità, eran tutte studentesse amanti della bella vita o ragazze madri. Che a loro piacesse quello che facevano non lo posso dire, ma se c’erano degli sfruttati in quelle situazioni erano solo i turisti boccaloni che una volta tornati a casa continuavano a mandare vitalizi e regali. Le comiche. E’ facile giungere a conclusioni approssimative dalla propria poltrona di provincia, ma sebbene i due fenomeni possano sovrapporsi schiavitù e prostituzione non sono necessariamente la stessa cosa, così come non necessariamente dalle canne si passa all’eroina. Se droghe leggere e prostituzione fossero legalizzate e regolamentate ne gioverebbero tutti, ma grazie all’ipocrisia di chi rigetta queste idee a priori eccoci a fare i conti con la criminalità e lo sfruttamento.

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    • simonasforza ha detto:

      E così giungiamo al solito ribaltamento della realtà. La tratta è una faccia della prostituzione, reale e dai numeri impressionanti. Trovo altrettanto pericoloso parlare di “donne amanti della bella vita”. La prostituzione è violenza e non è “fare la bella vita”. L’ipocrisia è non voler ammettere che consentire di sfruttare e usare i corpi delle donne fa comodo a tanti uomini, che non vogliono rinunciare al loro giocattolo.

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  14. ssaaul ha detto:

    mi sembra una bella caxxata, nessun uomo pensa che tutte le prostitute lo facciano per scelta. Ma molti (spero tutti) pensano che le donne dovrebbero avere il diritto di scegliere come usare il proprio corpo.

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    • simonasforza ha detto:

      Alibi, alibi, alibi per continuare a non guardare in faccia la realtà e continuare ad alimentare il mercato del sesso. Forse pensare a una sessualità diversa sarebbe opportuno. Nessuno nega alle donne di scegliere, è che non crediamo alle favole e sappiamo che si tratta di un numero esiguo, rispetto a coloro che non hanno scelta.

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  15. Andrea ha detto:

    Questi discorsi sono un po’ minestra riscaldata. Ad esempio, in Germania alcune prostitute guadagnano anche 50.000 euro al mese, di tasse pagano solo 25 euro mensili per controlli sanitari. Tutto il guadagno è loro, e basta una loro denuncia perché la polizia vada a prendere chi potrebbe cercare di sfruttarle. Qui lo sfruttamento nasce dall’aver nascosto la testa sotto la sabbia: un’idea che non è cattolica, ma delle femministe come Merlin, alle quali niente importa se una donna viene gonfiata e messa sul marciapiede senza nessuna garanzia sanitaria. I bordelli non li levarono manco i papi. Questo perché anch’essi, piaccia o no, hanno una funzione sociale. Inoltre il problema è partito dalla donna, dalla sua vanità e dall’attuale incapacità di stabilire relazioni vere. Tutte le statistiche dicono che gli uomini per lo più vogliono una famiglia, mentre le donne spesso arrivano ai quarant’anni ciurlando, inseguendo le storie inesistenti della TV. Non va infine dimenticato che il sesso è spesso negato ai disabili. Giusto fare i moralisti, purché qualcuno si faccia carico di portarsi anche queste persone a letto e farle crescere; molti di loro sentono solo chiacchiere e vengono tenuti fuori da ogni esperienza. Ripeto…l’indignazione vera è quella che porta a tirare fuori la testa dalla sabbia.

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  16. nucciagatti ha detto:

    Rispondo ad Andrea:

    scusa Andrea tu citi numeri e non citi le fonti. Come sai che “alcune prostitute in germania guadagnano 50.00 euro al mese”? e come sai che le stesse prostitute “pagano solo 25 euro al mese di assitenza sanitaria e niente tasse? quali sono le statistiche che dicono che “che gli uomini per lo più vogliono una famiglia, mentre le donne spesso arrivano ai quarant’anni ciurlando, inseguendo le storie inesistenti della TV” ..

    A me sembra, che a parte quelle che sono evidentemente tue consideraizoni personali, forse dettate dal desiderio di mantenere uno status quo dove senza alcun senso di colpa tu o altri maschi possiate “andare a puttane” senza farvi domande o senza sentirvi responsabili della probabile “sofferenza” della ragazza, nelle tue affermazioni non ci sia niente ma niente di “scientifico”. E molto astio per le donne in generale e poca sincerità. Se così non fosse, aspettiamo le fonti (!)

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  17. Enrico ha detto:

    L’articolo parla di una tristissima realtà, che è lo sfruttamento sessuale, che ovviamente esiste, ma personalmente lo ho trovato irritante nei modi, che sanno tanto di veterofemminismo che vede in ogni uomo-maschio un potenziale nemico. Innanzitutto ho trovato fastidioso l’abbinamento continuo che viene fatto tra donne e bambini/e che si prostituiscono, il messaggio che traspare mi sembra che sia che ogni uomo che va a prostitute è anche un pedofilo, e che ogni donna che si prostituisce è stata avviata alla prostituzione da piccola, oppure ha subito violenze sessuali da piccola. Sinceramente faccio fatica a pensare che sia così, e non perchè da uomo voglio chiudere gli occhi, come dice l’articolo. La pedofilia è un crimine odioso, lo sfruttamento sessuale dei bambini lo è ancora di più, e probabilmente molti bambini/e abusati da piccoli finiscono per prostituirsi, ma non penso che dietro ogni prostituta, indistintamente, si nasconda una storia del genere. L’articolo però parla di torme di uomini famelici in cerca di carne fresca, senza distinguere tra bambine, donne e ragazze. Non penso che le olgettine abbiano subito traumi nell’infanzia, ma erano prostitute a tutti gli effetti. E le donne che vanno in Giamaica o a Cuba per farsi il ragazzo nero, sono anche loro delle sfruttatrici? Oppure dobbiamo pensare che se si prostituisce la donna, è per forza costretta dalla fame o dagli sfruttatori, se si prostituisce l’uomo in fondo gli piace.. eh no, se dobbiamo seguire il ragionamento dell’articolo anche l’uomo viene stuprato da queste donne. In definitiva penso che l’articolo sia troppo manicheo e che ci siano anche donne che decidono liberamente di prostituirsi (poi il fatto che quando vado con una prostituta non so se è costretta o no, è ancora un altro discorso). Il dibattito mi ricorda un po’ l’ aneddoto di Galileo Galilei, che ad una simposio di sapienti dell’epoca che discutevano se pesava più un pesce vivo o una morto, ha proposto di pesarlo, ecco, magari se intervenisse qualche prostituta/o il discorso ne gioverebbe.

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    • simonasforza ha detto:

      Non è veterofemminista (qualifica che non comprendo) perché a scriverlo è stato un uomo. Un passato di violenza, degrado ed esclusione sociale sono tra le principali possibili cause pregresse di chi poi entra nel mercato della prostituzione. Non dimentichiamoci poi la cultura del dominio maschile. Queste sono non relazioni e le donne sono considerate oggetti, merci. La prostituzione maschile di cui parli non ha le stesse basi culturali. Infine è innegabile che il mercato offra purtroppo ragazze minorenni. In questo blog puoi trovare altre storie per comprendere meglio il contesto prostitutivo. Ti consiglio anche: http://infosullaprostituzione.blogspot.it/ e https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/

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      • Paolo ha detto:

        ionon ho nessun problema col fatto che ci siano anche prostitute maggiorenni e “libere”, ci sono, non sono tutte ma ci sono..dico che anche se quelle maggiorenni e che non hanno subito abusi fossero tutte le prostitute esistenti al mondo non ci andrei perchè una donna che viene con me solo perchè la pago io non la voglio, voglio una che mi desidera come io la desidero. Detto questo, non giudico nessuno

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      • Enrico ha detto:

        Il fatto che sia stato scritto da un uomo, cambia poco. Non era mia intenzione contestare l’articolo nel suo impianto generale, certamente ci sono molti uomini che rientrano nella fattispecie descritta.
        Quello che critico è l’assunto che vede in ogni prostituta, sempre e comunque, una persona sfruttata, perchè è impossibile che una donna possa scegliere liberamente di farsi pagare per fare del sesso con sconosciuti. Sinceramente mi sembra che questo assunto sia l’altra faccia della medaglia di una mentalità maschilista che vede la donna incapace di decidere della sua sessualità, Cento anni fa il comportamento sessuale che ha la maggior parte delle donne di oggi, non sarebbe stato visto molto diversamente da quello di una prostituta, oggi nessuno ci fa caso. Bada bene che non sto dicendo che a queste donne piaccia prostituirsi, ma che queste persone (alcune fra le tante) hanno deciso di fare quella vita, non ne sono state costrette. Sicuramente essere considerate merci, oggetti, come dici tu, è terribile, ma non penso che tutti gli uomini abbiano questo atteggiamento verso le prostitute, così come non penso che la sopraffazione di un essere umano verso un altro, ci sia solo in questi ambiti, nel mondo occidentale, non parliamo poi del terzo mondo.
        E’ questo che contesto dell’articolo, così come il continuo accanirsi sulla descrizione morbosa del cliente come panzone, grasso, sporco, puzzolente.. I clienti magri e profumati sono migliori, forse?
        Mi spiace, ma continuo a ribadire che l’articolo non mi è piaciuto, anche se parla di cose sacrosante. Purtroppo quello che l’articolo non sottolinea abbastanza, mi sembra, è il fatto che la causa principale di questo traffico di esseri umani, è la miseria di milioni di persone, che porta ragazze e bambine a vendersi, ma che spinge anche tanta gente a lavorare quindici ore al giorno in fabbriche malsane e pericolose per una paga da fame, e non è una fine poi tanto migliore..

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        • Paolo ha detto:

          tempo fa c’era un documentario mi pare su RaiTre andato in onda a notte fonda che parlava del turismo sessuale in Thailandia, dove intervistavano i “clienti” occidentali di queste prostitute che erano ragazzine spesso..bè sarà stato un caso ma la maggioranza (non tutti ma molti) dei clienti intervistati erano uomini anziani, alcuni in evidente sovrappeso…può anche darsi che abbiano volutamente tralasciato di intervistare i clienti giovani e in forma perfetta..ma i “panzoni” puzzolenti o profumati esistono. Detto questo, uno che si approfitta di una ragazzina del Terzo mOdondo è una merda anche se è magro e profumato

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        • simonasforza ha detto:

          L’articolo non aveva l’intento di piacere, anzi. Le cause per cui entri nella prostituzione sono molteplici e soprattutto complesse. La percentuale di scelta reale si riduce al lumicino se si guardano le storie di violenza pregresse. Vi prego di non spostare il focus su altri aspetti. Dobbiamo conoscere la domanda, è il primo passo per superare questo stato di violenza per troppo tempo tollerata. Non possiamo permetterci di considerare un uomo che paga per una donna una brava persona.

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  18. Paolo ha detto:

    mOdondo = mondo

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  19. Diego Battistessa ha detto:

    Cara Simona, sono un uomo ma prima di tutto una persona, condivido in pieno la tua denuncia e anche io del resto, dopo aver conosciuto una realtá agghiacciante ho scritto un manifesto di denuncia sulla prostituzione intorno ai pozzi di estrazione petrolifera in Ecuador. Ti copio il link: http://civismundi85.blogspot.com/2014/11/la-mia-amazzonia-le-puttane-ai-tempi.html

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