Vi invito a leggere questo contributo di Alessandra Chiricosta su Laboratorio Donnae. Penso sia un ottimo inizio per una nuova e rinvigorita politica delle donne.
“Il boschetto di bambù diviene una foresta. Se una singola canna di bambù resiste anche alla tempesta più travolgente, ritornando carica di forza, quanta forza può sprigionare un bosco di bambù? Direi la forza di mille tempeste. Mi ha sempre meravigliato l’ordine che regna in un boschetto di bambù. Le singole canne crescono vicine, vicinissime, ma non si soffocano reciprocamente. Si piegano all’unisono, ma ciascuna a modo suo. C’è una forma di “intelligenza vegetale” che fa si che non ci sia bisogno di un cervello centrale, ma dell’essere ciascuna autenticamente…una canna di bambù in un boschetto di canne di bambù. Il bambù è invasivo. Si radica nel territorio e inizia a diffondersi, canna dopo canna, occupando tutti gli spazi disponibili. Il boschetto cresce, in altezza, in larghezza. Diviene fitto, impenetrabile. Queste riflessioni mi sembrano particolarmente pertinenti nella ricerca di una forma di politica delle donne che prenda ispirazione dal bambù”.
Qui il testo completo: …con tutta la forza del vento.