Mia figlia ha un rapporto speciale con la sua copertina, che si chiama Nanna Bianca. Nanna Bianca si distingue dalle altre “nanne”: Nanna Rosa e Nanna Gialla. Nanna Bianca è la sua preferita e non si muove nulla se non c’è lei accanto. Soprattutto non si dorme senza Nanna. Nanna è la sua inseparabile cucciola, coccola, amica, la sua nannona. Insomma, ho una figlia come Linus dei Peanuts. Nanna Bianca è dotata di un’anima, una vita in sé. Il suo compito è coccolare, accarezzare e fare il solletico. Nanna è anche biricchina e fa gli scherzetti. Mia figlia ha anche un’altra amica speciale, Mucca Mu, detta anche Mucca la muccona (per differenziarla dalle altre mucche più piccole e meno importanti). Mucca è un’amica, ma è anche una cattivona, che cerca inesorabilmente di sottrarre Nanna Bianca. In tutto questo, mi chiederete dove voglio andare a parare. Sia Mucca che Nanna Bianca compiono delle azioni o hanno varie funzioni, ma quando manifestano la propria essenza, per mia figlia ci sono due verbi speciali che palesano questa condizione: muccare e nannare. In pratica, Nanna Bianca nanna quando esprime se stessa, al netto di tutte le sue molteplici manifestazioni contingenti.
Quante cose possono insegnare i bambini! Caspita!
p.s. Dovrei scrivere un bel post sul concetto di proprietà privata. E’ appurato che non è una sovrastruttura, ma è innata!!!!