Quando le istituzioni prendono posizione e intervengono incisivamente per sanare un problema. Parlo del governatore del Lazio Zingaretti, che ha saputo pronunciarsi laddove molti suoi colleghi (anche di partito) hanno balbettato e latitato, per abbattere ciò che ormai sta diventando un vero e proprio muro, che di fatto tende ad ostacolare l’applicazione della Legge 194: l’obiezione di coscienza dei medici.
La Regione Lazio, attraverso le Linee di indirizzo regionali per le attività dei Consultori Familiari NU00152 del 12/05/2014, introduce il principio secondo cui gli obiettori, qualora siano in servizio presso i Consultori Familiari, non possano sottrarsi al rilascio del certificato necessario alla donna per recarsi in una struttura autorizzata per richiedere l’aborto.
Inoltre, nel medesimo documento, si prescrive l’obbligo di inserire lo IUD (Intra Uterine Device), che solitamente viene compreso nell’obiezione di coscienza, in quanto impedisce l’annidamento dell’ovulo fecondato nell’utero.
Grazie a Vita di donna e a Unite in rete – Firenze per la documentazione.
Qualche informazione in più la trovate anche qui.
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