In passato ho già affrontato queste questioni (qui, qui, qui e qui).
Il mio ragionamento odierno parte da un interessante post su Abbatto i muri.
Secondo un principio che negli USA è considerato sacro e fondante, l’autodifesa è inattaccabile. Proprio nel nome del rispetto di questo principio, si fonda la prosperità dell’industria delle armi. I fattori che scatenano le stragi o la violenza sono molteplici e devono a mio avviso essere analizzati caso per caso. Ciò non scagiona la scelta e la possibilità di avere sempre un’arma a portata di mano, a qualsiasi età e in qualsiasi stato mentale tu sia. La misoginia, l’odio nei confronti delle donne, di cui ho scritto un post qualche giorno fa, ha radici profonde e culturalmente si avvantaggia di una complicità femminile per essere trasmesso di generazione in generazione. Ma la misoginia non può da sola spiegare tutta questa violenza.
Vi consiglio questo post di Ida, molto preciso e ben articolato, che si sofferma a riflettere sull’eterosessualità e il dominio. Ogni dettaglio è importante, non va trascurato e va analizzato.
Dobbiamo essere decis* e iniziare a scardinare i pilastri su cui si fonda la violenza. Uno fra tutti, l’industria delle armi che ci vuole tutti in una guerra permanente. Dobbiamo analizzare a fondo il problema, in tutte le sue declinazioni, e intervenire. Il processo sarà lungo, ma non possiamo fare gli struzzi per sempre. Altrimenti, episodi come quello del ragazzo di 22 anni Elliot Rodger, diventeranno sempre più frequenti.
Come dice qui Estelle Tang: “We want to be able to move around freely, but we don’t want to be hurt”.
Chiudo, segnalandovi questo video realizzato da Un altro genere di comunicazione. Stiamo attenti anche al modo in cui le notizie delle violenze vengono riportate dai media.
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