Ho letto questa notizia e qualcosa non mi quadrava e tuttora, dopo averci riflettuto su, ci sono degli aspetti leggermente opachi. E quando qualcosa è opaco, non riesco a capire cosa c’è dietro. La storia: una donna che scopre di essere incinta e decide di non portare avanti la gravidanza. Per cui decide di fissare un appuntamento per abortire. Fin qui una storia normalissima.
Poi Emily Letts, così si chiama la donna, fa un’indagine: “Inizialmente voleva prendere la pillola RU486 e limitarsi a raccontare la sua decisione sul blog, ma poi ha trovato un video su Internet in cui una donna si era filmata mentre prendeva la pillola abortiva RU486, per mostrare alle altre donne che non era una cosa dolorosa e che era convinta della sua scelta. Letts provò a cercare filmati del genere di aborti chirurgici, non ne trovò e decise di girarne uno lei”.
Nell’intervista a Cosmopolitan, sostiene: “While I was pregnant and waiting for my procedure, I thought, “Wait a minute, I have to use this”. Due sono le strade: usarla per propri fini oppure per le altre donne.
Ok, ammesso anche che volesse fare un servizio buono alle donne, qui mi puzza un po’ di azione strumentale e di mossa pubblicitaria. Sembra che abbia fatto un’indagine in rete, prima di scegliere la modalità di aborto, come se volesse essere certa di essere la prima. Avrebbe potuto prendere la pillola, ma ha scelto la via chirurgica:
“I could have taken the pill, but I wanted to do the one that women were most afraid of. I wanted to show it wasn’t scary — and that there is such a thing as a positive abortion story. It’s my story”.
In tutta la vicenda, anche se non si vuol pensare male, si rischia di strumentalizzare le battaglie di coloro che cercano di informare sull’aborto e di assicurare una piena libertà di scelta. Qui, a mio parere, la dimensione personale viene meno e resta solo l’idea di esibirsi ad ogni costo, facendo passare messaggi e opinioni sbagliate su tutte le donne che decidono di abortire. Roba del genere rischia di essere un boomerang, non è detto che non sia stata pensata proprio per screditare chi abortisce e gli attivisti per l’autodeterminazione della donna. Non è detto che sia un aiuto per le donne. Cosa c’è dietro? Serve davvero per aiutare le altre donne? Serve davvero per scacciare via tutte le dicerie e le false informazioni attorno all’aborto chirurgico? Non so.
Un’informazione aggiuntiva: Letts è una ex attrice professionista.
Spero di sbagliarmi e che i miei dubbi siano falsi. Lo spero vivamente per tutte le donne.