L’antefatto. Una donna si prova un abito Desigual davanti allo specchio, prende un cuscino, lo mette sotto al vestito simulando un pancione. Appare la scritta #tudecides. La ragazza prende dei preservativi e li fora con uno spillo, sorride allo specchio. Sullo schermo appare la scritta “Feliz día de la madre”.
Ok, fin qui potrebbe trattarsi di una trovata pubblicitaria, che per quanto discutibile, andrebbe presa per quello che è. Il punto sta nelle parole adoperate.
Infatti #tudecides appare troppo vicina, per essere una semplice coincidenza, al #Yodecido coniato dalle donne spagnole per contestare il provvedimento di legge antiabortista Gallardon. Il motto Yodecido è stato adottato in tutta Europa per manifestare solidarietà nei confronti delle donne spagnole e per campagne di sensibilizzazione a sostegno dell’autodeterminazione della donna e della libertà di scelta.
Si tratta di una nemmeno tanto subdola strumentalizzazione della campagna Yodecido per fare una pubblicità, tra l’altro con messaggi alquanto inappropriati. Il fatto di bucare il preservativo indica l’idea di voler imbrogliare il partner, come se la maternità fosse in qualche modo un raggiro e un’idea egoistica della donna. Altro che autodeterminazione, qui di comunica l’idea di voler “fregare” l’uomo. Ne vien fuori un mix indigesto di tutti i peggiori stereotipi e pregiudizi maschilisti.
Insomma, si usa uno slogan che imita una battaglia femminile per fare marketing e per vendere. Siccome si sono accorti che questi temi, insieme a quello della violenza sulle donna, sono sempre più diffusi e popolari, che ora hanno deciso di sfruttare la corrente. Sempre sulla nostra pelle.
Mi chiedo che messaggio diamo alle più giovani? Anche se c’è la frase in carattere minuscolo “no lo intentes en casa”, mi sembra alquanto miserevole spacciare per autodeterminazione e per emancipazione questo messaggio.
Pur di vendere si arriva a manipolare qualsiasi cosa, mercificando e banalizzando ogni cosa.
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