Ecco cosa accade quando si fanno le larghe intese, non solo per caso, ma si reitera e si fa il bis. Accade che dobbiamo convivere con posizioni come quelle del ministro Lorenzin che si esprime così in questa intervista al quotidiano l’Avvenire:
“Già, i bambini. Devono tornare a nascere e serve educare alla maternità. Ho in testa una nuova sfida, un grande piano nazionale di fertilità. Il crollo demografico è un crollo non solo economico, ma anche sociale. È una decadenza che va frenata con politiche di comunicazione, di educazione e di scelte sanitarie. Bisogna dire con chiarezza che avere un figlio a trentacinque anni può essere un problema, bisogna prendere decisioni per aiutare la fertilità in questo Paese e io ci sto lavorando. Sia chiaro: nessun retropensiero e nessuno schema ideologico, ma dobbiamo affrontare il tema di un Paese dove non nascono i bambini”.
La medesima notizia su Zenit.
Scarsa natalità? Calo demografico? Una soluzione degna del Ventennio, quando si incentivavano le nascite e si chiamavano i figli Benito. Una rieducazione alla maternità, un grande piano nazionale di fertilità. Cosa facciamo, mettiamo le donne in batteria, come le galline? Se poi affrontiamo la questione della maternità in età sempre più elevata, il ministro deve anche ricordarsi che si diventa mamme più tardi perché il lavoro è precario, scarso, mal retribuito e la stabilizzazione stenta ad arrivare, se arriva. Siamo un paese in cui i servizi di sostegno scarseggiano e le politiche di conciliazione e di condivisione sono chimere.
C’è chi non ci sta e protesta, come il coordinamento calabrese 194 che dichiara CARA LORENZIN, NON SIAMO MACCHINE PER LA RIPRODUZIONE!!!
“L’educazione che andrebbe fatta alle nuove generazioni di donne, e di uomini, non è quella alla maternità ma quella alla consapevolezza del proprio corpo, alla sessualità, all’autodeterminazione”.
Vi consiglio di leggere interamente il testo del coordinamento: contiene i punti essenziali su cui dovremmo chiedere interventi a questo governo. Si tratta di non lasciar passare politiche reazionarie e chiedere un rafforzamento delle tutele e delle garanzie previste dalla 194, passando per una legge seria sulla fecondazione assistita, che sani l’obbrobrio della Legge 40. Difficile con le larghe intese? Quasi impossibile, forse. Ma non per questo dobbiamo demordere.
Qui il video della protesta del coordinamento calabrese 194.
Ringrazio WOMENAREUROPE.
Aggiornamento del 03.04.14
Ne parla anche Marina Terragni nel suo post di oggi.
Insieme a Manuela Campitelli qui su ZEROVIOLENZADONNE.
[…] https://simonasforza.wordpress.com/2014/04/02/macchine-o-galline-in-batteria/ […]
"Mi piace""Mi piace"
[…] che una nuova forma di mobilitazione è non solo possibile, ma è indispensabile. Gustatevi il loro flash mob alla Lorenzin. A tal proposito è necessario riaffermare che la donna è un soggetto di scelta, di […]
"Mi piace""Mi piace"
[…] mi è venuto un déjà–vu. Speravo che l’idea che la Ministra Lorenzin coltiva dal 2014 si fosse arenato. Invece […]
"Mi piace""Mi piace"