In Venezuela il 12 febbraio sono morte 3 persone, e decine sono stati i feriti, in una manifestazione studentesca a Caracas contro il governo Maduro, successore di Chávez. Da giorni nel Paese si susseguono manifestazioni pro e contro il governo. Contro Maduro c’è un’opposizione divisa tra coloro che avrebbero preferito le vie istituzionali (Henrique Capriles Radonsky) e le posizioni più radicali di Leopoldo Lopez (consegnatosi alle autorità il 18, in seguito a un mandato d’arresto per istigazione alla violenza) che sta cavalcando le proteste studentesche, che non sono causate solo dalla terribile situazione che vive il Paese (economicamente e socialmente distrutto), bensì anche dalle repressioni subite dalle forze dell’ordine. Maduro ha parlato di un tentativo di golpe fascista, con annessa cospirazione statunitense (il 17 Maduro ha espulso 3 diplomatici USA) e potrebbe utilizzare queste proteste per stringere ulteriormente la corda sui media e sulle istituzioni. Nel Paese i sostenitori di Maduro non sono pochi e il suo consenso non è venuto meno, molti credono ancora alla favola della guerra economica (il governo ha stabilito un tetto del 30% sul profitto per le imprese). Ma non ci sono solo fattori di crisi economica: la violenza e la criminalità sono sempre più diffuse nel paese. L’inflazione nel 2013 è arrivata al 54% e il governo ha imposto il razionamento di cibo e di altri beni, i blackout di corrente elettrica sono continui. La crisi economica è in parte dovuta all’arretratezza tecnologica dell’industria petrolifera, che rappresenta più del 60% del PIL. A novembre 2013 sono stati concessi dal Parlamento poteri speciali a Maduro per gestire la crisi economica, permettendogli di utilizzare, per un anno, decreti governativi senza passare per l’organo legislativo. La situazione sembrava che si stesse evolvendo verso una sorta di apertura da parte di Maduro che ha avviato un dialogo nazionale con i manifestanti e ha indetto una conferenza di pace nazionale . Le ultime notizie parlano di complicazioni e di altri due morti .
Aggiornamento 26.02.14: l’opposizione non sembra accettare il dialogo e invita a continuare le manifestazioni (qui).
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