Il mio ragionamento parte da questo articolo. La spinta al cambiamento e ad adattarvisi cambia da persona a persona. Ci sono gli entusiasti e coloro che mantengono sempre un certo scetticismo e distanza quando arrivano delle novità. Questo aspetto è amplificato quando si tratta di tecnologie, specie se coinvolgono le nostre abitudini nelle modalità di comunicazione. La resistenza, la riluttanza a priori portano a rimandare le decisioni e ad arrivare in ritardo sulle scelte. Anche un eccesso di prudenza, una sottovalutazione della portata di una novità possono fare danni, soprattutto in un contesto come il nostro, dove ogni cosa viaggia alla velocità della luce. Si rischia di perdere il treno della ripresa anche perché si è giunti tardi a innovare. Attendere immobili è rischioso almeno quanto il seguire la corrente d’istinto. Ma se si resta fermi, il treno ci passa davanti e noi non possiamo fare altro che salutarlo, rimanendo nel pantano. Neofili e neofobi saranno compresenti in eterno, la questione è che non ci si può chiudere a riccio, stare sempre sulle barricate e giustificare il nostro immobilismo nel nome del rispetto della tradizione. Sono solo delle blande autoassoluzioni. In realtà, ci si condanna a essere periferici. Un Paese senza spinte propulsive al suo interno non ha prospettive. Un Paese che non investe nelle sue fasce più giovani e in chi ha voglia di fare, ma ne soffoca le aspirazioni e tende ad appiattire le aspettative, si è appena infilato in un cul de sac.
YO DECIDO: un giro per l’Italia il 1 febbraio
Decido io, un segnale importante.
Questo è un primo mix di foto della piazze d’Italia fatto il 1 febbraio con le immagini che ci avete mandato, ne aspettiamo altre, anche dall’estero!
Cliccate qui per vederle tutte:
http://womenareurope.wordpress.com/foto-e-altro-dal-1-febbraio/