Il prossimo 19 febbraio ricorrono i 10 anni dalla nascita della Legge 40, che è nata male, ma che oggi subisce un ulteriore affondo, andando a colpire uno degli elementi più assurdi della legge: è legittimo che alle coppie fertili siano negati i trattamenti della FIVET? Il tutto è partito da una coppia di portatori di distrofia muscolare, che si era vista negare la possibilità di ricorrere alla FIVET e alla diagnosi pre-impianto, solo perché erano considerati una “coppia fertile”. Il giudice Filomena Albano del Tribunale di Roma ha posto la questione alla Consulta. Ancora una volta una legge ha creato delle discriminazioni, anche perché ha agevolato chi aveva le disponibilità economiche e poteva permettersi di andare nelle cliniche all’estero. In passato era già caduto il limite di embrioni da poter produrre (in principio erano 3), poi l’obbligo di impiantarli tutti contemporaneamente. Ad aprile la Consulta si dovrà esprimere sul divieto dell’eterologa. In tutto, si sono susseguite 28 sentenze dall’approvazione.
Alcuni punti della Legge:
– La legge consente la fecondazione assistita quando è impossibile risolvere i problemi di infertilità con altri metodi.
– Il metodo è consentito solo a coppie etero, maggiorenni, sposati o conviventi, in età fertile.
– La diagnosi pre-impianto non è vietata, ma è proibita in base all’art. 13 qualsiasi selezione a scopo eugenetico sugli embrioni.
– La legge proibisce la fecondazione eterologa, con seme e/o ovulo esterni alla coppia, e qualsiasi sperimentazione sull’embrione.
Aggiornamento del 24.02.14. Un articolo da L’Unità. Ringrazio il sito www.zeroviolenzadonne.it.
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