Ieri si è consumata l’ennesima figuraccia del PD. L’assoluzione piena data dal PD alla Cancellieri mostra la debolezza di un partito davanti a ragioni incomprensibili di ragion di stato o meglio di uno status quo che ci vede commissariati e ingessati nelle larghe intese. Evidentemente non abbiamo ancora toccato il fondo, se continuiamo a bruciare così la nostra credibilità. Sembra che l’etica in politica sia diventata una specie di radice da estirpare in tutti i modi.
Oggi assistiamo al linciaggio dell’unica persona che ci ha provato a riportare un po’ di “pulizia” nell’andamento di questo PD, che governa complice del PDL. Pippo Civati ci ha provato, proponendo una mozione di sfiducia sul caso Cancellieri ai suoi compagni, che invece, come dei fedeli e succubi soldatini, si sono allineati a Letta in nome di non si sa quale terrificante auspicio. Si chiedeva a Pippo di astenersi e di non allinearsi. Civati è candidato alla segreteria del partito e in molte occasioni ha scelto strade solitarie e di netta contrapposizione con la linea del suo partito, ma in questa occasione ha scelto di seguire la maggioranza. La democrazia in un partito passa anche per queste strade. La democrazia è diversa dalla libertà: in democrazia si discute e poi si segue la volontà della maggioranza, salvo rare eccezioni. Socrate insegna. L’alternativa è scegliere di tirarsi fuori dalla comunità. Ma, credo che Civati voglia portare avanti il suo progetto all’interno del più ampio disegno del PD, altrimenti non si sarebbe proposto come segretario e avrebbe da tempo abbandonato il partito. Civati crede ancora nel PD e tutti dovremmo capire che questo è il momento di sostenerlo e di fare un salto in avanti, senza abbandonarci a sterili delusioni o a facili conclusioni.
Il fallimento è sempre un’opportunità, uno step imprescindibile per un possibile cambiamento.
“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” e noi nel letame ci siamo dentro fino al collo.
#Civoti #iosostengocivati
Rispondi