Continuo a leggere articoli, a documentarmi sul tema della democrazia liquida, ma devo rassegnarmi: non capisco come possa funzionare e come alla fine si possa trovare più vantaggiosa della democrazia vecchia maniera.
Oggi leggevo questo articolo:
http://m.linkiesta.it/#/liquid-feedback
Mi chiedo, ma chi non è connesso alla rete, chi non sa usare la rete è automaticamente escluso dal gioco? E poi, se devo comunque delegare, cosa c’è di diverso rispetto alla democrazia rappresentativa? Il mezzo ipertecnologico garantisce davvero un maggior grado di partecipazione oppure è solo un falso mito e un gadget tecnologico per giocare a ‘governare’. Come al solito i problemi reali e importanti restano marginali: ci possiamo inventare mille nuovi strumenti, ma le idee e le azioni per realizzarle sono indispensabili. Non possiamo ridurre la politica al risultato di ibride forme di democrazia liquida, talmente imperscrutabili e incontrollabili da rendere le istituzioni e le decisioni frutto di opinioni superficiali. La gestione della cosa pubblica implica un grado di conoscenze e approfondimento molto ampio ed elevato. Non è come cliccare su ‘mi piace’ questo ristorante o questo vestito.
Vi segnalo questo video propagandistico di Casaleggio. Mi sembra emblematico. Parla da sè.
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