Mi irrita leggere le parole vuote e leggere, scritte su un noto blog da una persona che guarda il mondo dalla sua tranquilla vita da finto studente di master internazionale stra-costoso e crede di essere obiettivo. Ebbene, quando si chiede un cambiamento occorre anche riuscire ad avere uno sguardo lucido e realista. Guardare la realtà, consapevoli della molteplicità delle idee umane. Non siamo tutti uguali e per fortuna ognuno la pensa diversamente. Questo si chiama eterogeneità del pensiero, a garanzia dell’auspicio che ci sia sempre un senso umano vigile e critico. Anche se non si é vissuti durante il fascismo o gli anni di piombo ci si può riconoscere nei valori universali per cui la sinistra ha combattuto. Puoi chiamarla Sinistra, progressisti o come meglio credi, ma abbiamo ancora bisogno di seguire il suo percorso, perché c’è ancora molto da fare e da pensare. Non é anacronistico scegliere da che parte stare. Essere super partes potrebbe rivelarsi un alibi, un comodo escamotage per quel camaleontismo che ha fatto tanto male al nostro Paese. Infatti la via di mezzo esiste, spopola e si propone come il “nuovo” solo in Italia. Forse siamo vittime di una destra che non é mai maturata e di una sinistra troppo debole per combattere veramente. Ritornando all’analisi entusiastica pro-Monti che ho letto nel medesimo post, faccio fatica a pensare alla generazione nativa degli anni ’80, come a un mucchio di rimbambiti che hanno più o meno studiato sui banchi di scuola la (per loro) “soporifera” storia, non vogliono riconoscersi in nulla del passato, tutti in grado di leggere e farsi un’opinione autonoma su economia, politica, finanza ecc. Caspita, allora l’ignoranza è stata debellata dalla faccia della terra! Ma in che mondo vive colui che dipinge un quadro simile? Ha mai vissuto realmente? Oppure é stato troppo rinchiuso nelle sue scuole e università private ed esclusive? Dovrebbe girare un po’ di più in certi quartieri anziché girare il mondo con le tasche piene di soldi e scrivere su un Paese che non conosce. Purtroppo l’accesso alla cultura é ancora troppo limitato ed elitario. Troppe persone sono schiave e vittime di quello che gli viene somministrato dai media. Non basta internet per alfabetizzare. A volte si corre il rischio di diffondere l’ignoranza. Di sicuro emerge un uomo troppo spesso ripiegato su se stesso e sui propri interessi. E la collettività diventa quel ristretto gruppo di identità virtuali con cui condividiamo una discussione sui forum o facebook. Ci sono ancora troppe persone che non si possono permettere di studiare, per le quali la vita é una lotta quotidiana, fatta di compromessi e di rinunce. Per molte persone arriva molto presto il momento di rimboccarsi le maniche e smettere di sognare. Il Paese si regge grazie a queste persone che ogni giorno si alzano e vanno a lavorare per una manciata di euro e che pagano fino all’ultimo centesimo di tasse. Monti ed i suoi seguaci puntano proprio ad addormentare l’opinione pubblica, suggerendole di affidarsi tra le braccia di presunti guru dell’economia, convertitisi alla politica. Esattamente come suggeriva il nostro Silvio. Un po’ di bromuro per il cervello.. perché loro hanno prestigio e sanno quello che fanno. Ma che fortuna, grazie alla luna, Capofortuna stasera é con noi. Questo verso di Gaetano ci sta perfetto! Quello di cui dovremmo liberarci é proprio questa idea di un demiurgo che arriva, sana e salva la patria. Non esiste la ricetta facile, ma tante soluzioni/proposte. E poi, non é detto che basti studiare, per esempio un Marx, un Tocqueville o una Arendt, per capirli appieno. Anche tanti di sinistra hanno commesso errori di valutazione e si sono dimostrati miopi o addirittura ciechi di fronte agli eventi. Capire significa saper dare una giusta collocazione al pensiero e usarlo come bussola per decifrare il presente e formulare progetti per il domani. Non tutti ahimè possiedono le capacità analitiche di un Gramsci. Questo é il punto: le idee lungimiranti resistono alla polvere del tempo, mentre quelle falsamente progressiste diventano ben presto da macero. Ebbene, si può essere giovani cittadini del mondo, ma avere il campo visivo di un albero. Non credo che le sue radici gli permettano di cambiare orizzonte e di spostarsi dalla sua nicchia dorata.